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lunedì 15 settembre 2008

Chi Vogliono Ingannare Ancora?

Tutte le agenzie di stampa titolano "Lunedi nero per Piazza Affari", "Profondo rosso per i titoli bancari", "Dollaro in rallentamento" "Giornata nera per Wall Street".
Ora, ci vogliono far credere che la causa di tutto sia il fatto che, il quarto gruppo bancario statunitense, Lehman Brothers ha fatto ricorso al Chapter 11, consegnando i libri in tribunale per la richiesta di fallimento.

Sempre oggi, Merryl Linch (ridotta più o meno come Lehman Brothers) è stata provvidenzialmente acquistata dal gigante Bank of America, spuntando subito un rialzo del titolo del +32%.

Ma Greespan, il Governatore della Federal Reserve dopo essersi svegliato da un lungo letargo rivela che altri istituti finanziari sono a rischio bancarotta, cosi tutti i sospetti vanno sul colosso delle riassicurazioni AIG che, precedentemente aveva chiesto alla FED un prestito di 40 miliardi di dollari, subito il titolo crolla del -50%.

Sempre oggi, arrivano i dati sul rallentamento della produzione dell'industria a "stelle e strisce" arrivata al -1.1% contro lo 0.3% pronosticato dagli analisti (accidenti, e li pagano anche).

Risultato: grossi movimenti del mercato con strappi improvvisi, l'euro che riprende quota sul dollaro, miliardi bruciati e grossa volatilità del mercato.

Ma davvero tutto questo non era prevedibile tanto da generare una psicosi collettiva quasi pari a quella dell'11 settembre? Chi legge questo blog sa che cosi non è, su queste pagine scrivo da qualche tempo che è tutta l'economia occidentale (almeno, se non globale) ad essere in crisi, dopo i finanziamenti elargiti a piene mani che non rientrano sotto forma di rate grazie all'ndebitamento che strangola le famiglie, dopo la finanza creativa deli ultimi anni, ora l'economia reale reclama il suo spazio e chi ieri rrideva oggi piange lacrime amare.

Stimo che negli Stati Uniti ci siano ancora circa 200 istituti bancari a rischio bancarotta, mentre il fondo di garanzia della FED ne copre solo 70, e gli altri? Gli altri creeranno una crisi di liquidità dagli esiti inimmaginabili.

Pensate cosa avverrà in Italia quando scoppierà sul serio la crisi subprime, da noi esiste si un fondo di garanzia, ma solo sulla carta, le sue casse sono vuote, perchè i vari istituti sono chiamati a versare la propria quota solo in caso di necessità; peccato che quando si genererà la necessità non avranno più di che versare.

Non posso che rinnovare l'invito ai lettori di spostare i propri risparmi presso banche di piccole dimensioni con vocazione territoriale e con un piccolo numero di sportelli.

A presto.

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