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mercoledì 15 luglio 2009

Zopa Nei Guai, Banche Caute

Che Zopa, la famosa società di social lending, di proprietà di Maurizio Sella, componente della famiglia di banchieri settentrionali, che gestisce i prestiti tra privati, sarebbe andata incontro a questo provvedimenato lo sostenevo già da ottobre 2008.

Adesso è ufficiale, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, dietro l'impulso della Banca d'Italia ha trasmesso a Zopa il provvedimento con il quale dichiara la stessa società cancellata dall'albo degli intermediari, con la conseguenza del blocco di tutte le attività.
Ovviamente sarà portata a termine la gestione delle operazioni in corso, ma è precluso l'ingresso a nuovi prestatori e richiedenti.

La motivazione che ha fatto scattare l'istruttoria e poi il provvedimento, dopo un'ispezione della Banca d'Italia, è il fatto che Zopa non si limitava solo ad essere intermediario tra il prestatore privato e il richiedente, bensì accumulava i capitali dei prestatori in un proprio conto in attesa che fossero andati in prestito. Questo gli è costata l'incriminazione per raccolta abusiva del risparmio.

Cosi recita il post sul loro blog: “a Zopa è stato contestato di aver fatto raccolta del risparmio (e non semplice intermediazione di pagamenti) a causa della giacenza sul Conto Prestatori Zopa del denaro in attesa di uscire in prestito.”

Formalmente la violazione del regolamento è palese, ciò che rimane strano è la solerzia con cui Bankitalia ha proceduto al grave provvedimento di cancellazione della società, quando non si è mai mossa nei confronti delle banche per ben più gravi motivazioni.

Intanto l'Italia vede la più bassa inflazione dal lontano 1969, in quanto le banche e con esse parte degli investitori preferiscono accumulare liquidità o investire in titoli liquidi come i Buoni Ordinari del Tesoro.
Venerdi scorso le aste di titoli di stato sono state prese d'assalto dagli istituzionali (soprattutto banche e fondi) con una richiesta di 10 miliardi di euro contro i 4.5 disponibili per i titoli a tre mesi, e 12.7 miliardi contro gli 8 disponibili per quelli ad un anno.

Perchè mai tutta questa richiesta quando tali titoli hanno un tasso di rendimento quasi pari allo zero?
Perchè le banche vista l'indecisione dei mercati preferiscono ammassare liquidità anzichè metterla a rischio nei mercati, e parte di questa viene gestita in titoli di stato in quanto è come avere in mano moneta corrente grazie alla loro facile negoziabilià.

Tutto questo mentre la BCE continua ad inondare le banche con vagonate di liquidità al tasso record del 1% e scadenza ad 1 anno. Denaro che molto spesso torna sotto forma di deposito alla BCE che dichiara di non aver mai avuto una tale massa di depositi da parte degli istituti bancari.

Insomma, la nuova classe di bot-people è costituita proprio dagli istituzionali, che tendono a trattenere liquidità anzichè inserirla nel sistema. Allora ci si domanda perchè la banca centrale anzichè andare a finanziare l'economia reale continui ad inondare di liquidità il sistema bancario.

Marco Piottante




1 commento:

Anonimo ha detto...
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